GIUSEPPE SANTALCO ammette di non avere tanta voglia di intervenire su questo ordine del giorno che comunque non ha firmato, intanto perché non consente a nessuno di fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini messinesi, come ha fatto Renzi e poi perché non intendeva risuscitare chi è politicamente morto, ovvero il Sindaco e la Giunta.

La discussione sul ponte consente al Sindaco di riprendere vigore nella sua battaglia politica dopo che una sera di qualche mese fa, riuniti da padre Scalia, i componenti della Giunta non sapevano affatto come affrontare le problematiche. Non vuole però sottrarsi alla discussione sul ponte, che certamente non è stato bloccato né da Accorinti né dal movimento “no-pontista”, ma dal Governo Monti e da una parte della sinistra. Il Sindaco non può prendersi questo merito, se tale può definirsi.

Ora il Presidente Renzi ha la grande difficoltà di pagare la penale al general contractor e per questo vuole riprendere il progetto. E’ importante però ricordare i momenti positivi che questa vicenda ha vissuto, quando una classe politica di centrodestra ha ritenuto che lo sviluppo del Sud potesse passare attraverso la realizzazione di quest’opera.

In una stagione precedente, in questo Comune si è discusso di ponte non in una visione miope ma strategica per la città, con l’impegno di tanti consiglieri e validi dirigenti comunali, come l’ingegnere Giovanni Caminiti e tutto il suo staff. È stato fatto un lavoro tecnico e professionale approfondito, valutando la fattibilità dell’opera e le opere compensative per milioni di euro che si sarebbero dovute realizzare.

Il ragionamento è prettamente politico e Renzi ha tirato ora fuori il ponte non solo per una questione elettorale ma perché probabilmente, in una visione strategica di sviluppo del Sud, è un tassello importante nel collegamento Berlino – Palermo. Questa infrastruttura può essere una possibilità per il popolo del Sud di riallacciarsi al Continente, tenuto conto delle difficoltà di collegamento che attualmente ci sono e degli alti costi dei biglietti aerei.

A chi indossa la maglietta “no ponte” chiede come si pensa di dare possibilità di sviluppo a questa città e l’assessore De Cola, da ingegnere, deve riconoscere che il ponte serve anche ai liberi professionisti ed agli imprenditori, perché è occasione di sviluppo e di imprenditorialità. Allo stesso modo l’assessore Signorino, da economista e al di fuori dall’asservimento politico al pensiero del Sindaco, deve ammettere che quest’opera può migliorare l’economia.

Si è già subìto troppo dal minimalismo di questa Giunta, lo si è visto quando si è firmato il Patto per la Falce e comunque non si può pensare ai parchi e poi abbandonarli, come si è fatto con piazza Cairoli. Si augura fortemente che questa “stagione” finisca nel più breve tempo possibile. Parleranno del niente fino a quando vi sarà l’Amministrazione Accorinti!

Hanno invece l’esigenza di interloquire con un Governo nazionale che veda nel ponte un punto di riferimento per lo sviluppo ed hanno necessità di interloquire con un’Amministrazione che sappia interfacciarsi con il Governo, non una Giunta che in maniera camaleontica da un lato stringe la mano al presidente del Consiglio e poi, fuori, ha i suoi sostenitori che protestano, per poi, nelle trasmissioni, dire determinate cose nei confronti del premier! Tutto e il contrario di tutto!

Non facendo comunque il ragionamento del collega Trischitta sulle “missioni”, non si meraviglia però di questi comportamenti perché è convinto, forse sbagliandosi, che il Sindaco, se ne avrà voglia, costruirà il suo futuro politico proprio nell’ambito della sinistra antagonista, e sta tracciando la sua strada, tassello dopo tassello, costruendo reti, relazione, legami, ciò che è naturale nella politica!

Il Sindaco ha una sua visione politica, è inutile negarlo, e di ciò il sottoscritto non può che prendere atto! Non si può però nascondere dietro al fatto che non fa politica! Sta facendo una politica di estrema sinistra e di sinistra!

Se è infatti vero, com’è vero, che il Sindaco parla degli ultimi, quegli ultimi sono però nel cuore di tutti loro perché tutti vengono dal sociale e dal volontariato, perché ciascuno di loro ha una propria storia ed una propria cultura. Il Sindaco maschera però queste cose con una visione politica ben precisa, di cui il “no al ponte” è un tassello, come l’antimafia di professione!

Sono tutti contro la mafia ma si sono costruite fortune politiche sull’antimafia, come il Sindaco sta costruendo la sua fortuna politica cavalcando determinati temi!

Si augura che coloro che hanno la maglietta “no ponte”, che probabilmente in questo momento hanno difficoltà a chiudere le loro giornate, non si ritrovino ad essere disillusi. La sua speranza, a fronte di un ordine del giorno che non lo convince, è che si faccia crescere in città e valorizzare chi crede nel ponte ed allo scopo si è speso. Purtroppo pochi sono oggi presenti, quando invece bisognerebbe avere la coscienza di metterci la faccia! Devono far crescere questa coscienza, una coscienza di sviluppo!

Crede al ponte, inserito però in un contesto di sviluppo territoriale, in un contesto che parte da Napoli ed arriva a Palermo, in cui il raddoppio ferroviario, l’alta velocità sono elementi consequenziali rientranti in un unico progetto strategico! Non gli va di dire sì al raddoppio della ferrovia e no al ponte, come fa il Sindaco in maniera preconcetta! Sposino un progetto complessivo! Gli può stare bene che il ponte si faccia tra cinque anni a patto che venga avviato lo sviluppo!

Rivolgendosi ai colleghi del partito democratico, fa presente che misurerà l’impegno politico di una forza di Governo nazionale, e dice ciò rivolgendosi anche alla collega Faranda, perché non devono dimenticare chi fa parte del Governo regionale e nazionale! Ebbene, li misurerà sul terreno della politica per capire se nell’ultima legge finanziaria il Governo Renzi metterà “qualcosa” in relazione al ponte!

Se riusciranno politicamente a mettere una bandierina per sviluppare quel progetto, solo allora si potranno vantare di aver dato un contributo per lo sviluppo della città, altrimenti saranno stati solo sudditi del premier!