GIUSEPPE SANTALCO ringrazia i colleghi per aver permesso il suo intervento.

Quello concernente l’ATM è il secondo argomento fondamentale che, dopo le questioni collegate all’ATO, il Consiglio dovrà affrontare per evitare che proprio quell’azienda possa essere la causa, insieme alle altre partecipate, del dissesto del Comune.

Ciò detto, fa presente di aver avuto la sensazione che, prima del dirigente Manna, all’azienda trasporti non fosse stato fatto nulla, sebbene diversi dirigenti e commissari si siano succeduti nel tempo.

Che cos’è stato fatto prima dell’attuale Amministrazione a livello di organizzazione e gestione ordinaria?

Vorrebbe sapere quanti sono i non idonei e come vengono utilizzati nell’ambito dell’azienda.

Visto che probabilmente vi sono parecchi non abili, per quale ragione poi non vengono utilizzati per i controlli sui mezzi, quasi vi fosse il timore di far salire sugli autobus questo personale per i controlli?

Ha avuto la sensazione che l’azienda non abbia fiducia nei propri controllori, le sanzioni sono utili a combattere il fenomeno del portoghesismo, e chiede quante squadre ve ne siano e di conoscere i dati della loro attività. Desidera ancora sapere come viene utilizzato il denaro contante che quotidianamente arriva in azienda; se viene cioè depositato in banca od usato per i pagamenti, col rischio di superare il limite di legge all’utilizzo del contante.

Guarda con attenzione al futuro dell’ATM, alla sua riconversione per farne un’azienda produttiva che si apra al mercato. Ne vorrebbe la trasformazione in società per azioni e si augura che l’ingegnere Manna possa tornare presto ad illustrarne le linee di sviluppo.