GIUSEPPE SANTALCO, intervenendo in pregiudiziale rileva come la gestione e l’utilizzo razionale del personale sia una delle condizioni che possono consentire all’Amministrazione di dare risposta a tutte le problematiche che penalizzano la città. Ha per questo presentato al presidente della sesta commissione una richiesta mirata ad aprire, nell’ambito della commissione, una finestra propositiva in quanto ritiene ormai essenziale che l’Amministrazione si doti delle posizioni organizzative e dell’alta professionalità.

In tal senso, è sua volontà coinvolgere la commissione ed il Consiglio per fare in modo che, per il tramite di un’audizione di tutte le forze sindacali dei dipendenti e dei dirigenti, il Consiglio stesso possa formulare e votare, con il coinvolgimento dell’assessore, un regolamento che disciplini l’accesso alle posizioni organizzative ed all’alta professionalità.

Si tratta di una materia che ha vissuto una lunga vicenda all’interno dell’Amministrazione comunale, con vecchie delibere e contenziosi  sorti in conseguenza di un’alta professionalità prevista e applicata solo nel settore legale e non in altri settori tecnici: è infatti accaduto che nel tempo alcuni dirigenti assegnassero delle posizioni organizzative, a fronte delle quali l’Amministrazione ha autonomamente instaurato  contenziosi.

Si è allora deciso di iniziare come Consiglio a dare un contributo propositivo, prendendo atto di un numero ridotto di dirigenti e di assessori,  troppo pochi per far fronte alla grande mole di lavoro, con uffici collocati in varie parti della città. I dirigenti stanno dando il massimo ma non possono riuscire a svolgere tutte le funzioni assegnate. La cosiddetta vice dirigenza potrebbe essere un buon viatico per dare un impulso all’Ente.

Recentemente, in una riunione dei capigruppo con i dirigenti, tutti i dirigenti hanno dato la loro disponibilità dichiarando che ormai è giunto il tempo di creare le posizioni organizzative.

Le risorse sono certo limitate ma bisogna ormai avviare il processo.

Il regolamento che dovrà disciplinare la materia, andrà predisposto in base a principi di oggettività e di merito, visto che sono i dirigenti che nominano le posizioni organizzative: più trasparente è la scelta, più oggettivo è il regolamento, meno contenziosi vi saranno.

Ciò detto, relativamente al dipartimento patrimonio, rileva come il vicesindaco abbia sicuramente capito che la delega al patrimonio è fondamentale al pari della delega al bilancio.  Da sempre proprio il settore del patrimonio è stato però considerato una sorta di dipartimento di serie b, un dipartimento che sulla carta dovrebbe essere composto da almeno 66 unità ma che al momento dispone solo di 37 unità. Preoccupa poi non solo la carenza di personale e la presenza di solo 9 istruttori, ma la circostanza che vede alcuni uffici del patrimonio svolgere una funzione essenziale, soprattutto in questa fase, relativamente alle entrate dell’Ente, entrate che non si è in grado di garantire.

Occorre un approfondimento puntuale per capire per quale ragione una delibera  dell’Amministrazione comunale non abbia avuto seguito.

Nel febbraio del 2012 era stata infatti prevista, con la delibera n. 64, l’istituzione di un nucleo di vigili urbani che operasse all’interno del dipartimento proprio in relazione alla COSAP.

Quel nucleo in realtà non è stato mai costituito. Non vi è stato né incasso né monitoraggio.

Non sono in grado di sapere quanti sono gli utenti che devono pagare la COSAP. Per evitare danni all’ente e per evitare che si incorra in un eventuale danno erariale, essenziale è che le prime unità siano destinate a quegli uffici del patrimonio funzionali all’incasso di somme, di tributi e soprattutto della COSAP.

Se nonostante le lettere al dirigente e le loro continue richieste, non vi è la possibilità di supportare questo ufficio, occorre rivedere qualcosa: li invita, insieme ai sindacati, a valutare anche la possibilità di una premialità per il personale.

Non è detto che non si possa dare una quota dell’incasso dei tributi al personale: una volta che hanno tolto i contributi a pioggia per la retribuzione, dare un incentivo in tal senso è possibile in base al contratto e sulla scorta di una regolamentazione puntuale.

Da anni non si riesce poi a definire il passaggio dei beni immobili dall’Istituto Autonomo Case Popolari al Comune: nel 2008, quando andò via dall’Istituto, iniziava la querelle tra Comune e Istituto.

Una recente sentenza fa chiarezza: il direttore generale dell’Istituto, che ha incontrato qualche giorno fa insieme all’assessore De Cola, ha dato la più ampia disponibilità a creare un gruppo di lavoro con gli uffici del dipartimento per definire la situazione.

L’assurdo è che potrebbero incassare delle somme e non riescono ad incassarle! Vi sono inquilini che sono divenuti proprietari: occorre convocare un tavolo tecnico, data la disponibilità dello stesso istituto.

Li invitano perché l’assessore al personale non può non sapere che il dipartimento al patrimonio ha necessità impellenti, anche per i rischi che corre il personale che ha il front office con il pubblico. Dipendenti hanno subito minacce e danneggiamenti.

Anche la presenza di un nucleo di vigili urbani potrebbe essere un deterrente.

Si augura che nel più breve tempo possibile si possa ben operare: già riuscissero ad incrementare il numero di dipendenti, farebbero un’opera meritoria. Relativamente al bilancio, dovranno conoscere il valore degli immobili.

Occorre sapere quante sono le assegnazioni fatte nel tempo, assegnazioni di due anni che non sono diventate contratti definitivi: mancando però il contratto definitivo non incassano nulla!

O “perfezionano” attraverso un’assegnazione definitiva oppure decidano di far venir meno quelle assegnazioni. Non possono fare due pesi e due misure: tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Un richiamo finale va al complesso Zancle.

 

GIUSEPPE SANTALCO fa notare che nella documentazione prodotta dall’ingegnere Signorelli, alla pagina 4, tra le dismissioni si è inserito anche il centro civico polifunzionale di Santa Lucia–San Filippo, che però già è stato inserito nel piano di zona. Chiede che questa incongruenza venga sanata.