GIUSEPPE SANTALCO condivide l’impostazione dei lavori che il presidente ha illustrato e invita i revisori dei conti a prestare particolare attenzione a che l’Amministrazione non dimentichi di considerare, nel piano di riequilibrio, quella fonte di entrate che deriva dai giudizi nei quali il Comune è risultato vincitore. Si chieda all’avvocatura di rassegnare un elenco dei relativi crediti, specificando quanto è stato già recuperato e quanto deve esserlo ancora.

GIUSEPPE SANTALCO osserva che questo sistema elettronico riguarda i debiti latenti ma personalmente si riferiva anche alla voce delle entrate, perché vi è il rischio di perenzione dei crediti. Dallo stesso dipartimento proviene un grido di dolore che lo preoccupa e pertanto chiede di entrare nel merito per capire se l’Amministrazione stia attivando procedure per il recupero delle somme, posto che in questo momento si deve recuperare il più possibile.

Questo vale non solo per il dipartimento tributi ma anche per altri settori, non ultimo l’urbanistica dove le autorizzazioni alle imprese vengono date a fronte della realizzazione di altre opere nei piani particolareggiati o di lottizzazione. Anche quelle hanno un valore patrimoniale e se un’impresa doveva realizzare in un’area un campetto per la comunità a carico del Comune e non l’ha fatto, quello è un danno patrimoniale per l’Ente.

Se non si affronta il problema in maniera globale si corre il rischio di predisporre un piano di riequilibrio che non è fedele.

GIUSEPPE SANTALCO, per agevolare l’Amministrazione, chiede che i verbali di questa seduta e delle altre vengano trasmessi all’assessore Signorino e al direttore generale che in questo momento sono assenti.

GIUSEPPE SANTALCO, visto che è venuto meno il decreto “salva Roma” nella sua prima formulazione, osserva che non ci sarebbe più il termine di novanta giorni per presentare il nuovo piano di riequilibrio, a seguito della bocciatura da parte del Consiglio

Ed allora, prima di proseguire, chiede se il direttore generale abbia certezze dal punto di vista giuridico, nel senso che questa lacuna è stata colmata dal decreto come di recente riformulato.

GIUSEPPE SANTALCO sottolinea che qui nessuno vuole tirare i remi in barca, se pongono delle questioni problematiche è proprio perché vogliono portare avanti un lavoro produttivo, guardando al bene della città. Si trova d’accordo con la volontà dell’Amministrazione di continuare l’analisi perché serve comunque, ma chiede al segretario generale se al contempo in via prudenziale non ritenga, ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 131, di avanzare una richiesta alla Corte dei conti affinché nella funzione consultiva dia un parere per sciogliere il nodo che hanno davanti, se dovesse permanere.

GIUSEPPE SANTALCO chiede se si avrà modo di vedere la documentazione prodotta.