Il dirigente dell’Ato Idrico 3, Giuseppe Santalco, auspica che il Comune di Messina avvii da subito le procedure previste dall’APQ al fine di rispettare la tempistica imposta dalla delibera CIPE: oltre 83 milioni di euro da impegnare entro il 30 giugno, viceversa saranno revocate.

 

È stato firmato l’Accordo di Programma Quadro “Depurazione delle acque reflue”, nell’ambito del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. L’APQ ha stabilito la tempistica per la chiusura della progettazione utile a consentire l’espletamento delle procedure di gara. In maniera analitica, l’APQ prevede compiti e funzioni delle parti coinvolte con un ruolo fondamentale dei Comuni che saranno i soggetti attuatori dei relativi interventi e, nel caso di interventi che interessano più Comuni, il soggetto attuatore sarà il Comune capofila, cioè quello in ricade l’impianto di depurazione.

Gli impianti finanziati nella provincia di Messina sono dieci, per un importo complessivo di 83 milioni 770 mila euro. Ben 40 milioni saranno dedicati alla realizzazione del nuovo impianto di depurazione a Tono e collettori di adduzione.

Un intervento riguarda la zona jonica, l’adeguamento dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Roccalumera, Furci e Pagliara per un importo di 2 milioni e 900 mila euro.

Gli altri interventi, invece, riguardano la zona tirrenica: 23 milioni e 600 mila euro per il potenziamento e l’adeguamento al d.l. 152/1999 dell’impianto di depurazione di Giammoro, con riuso acque reflue e fanghi; 8 milioni per il secondo lotto della ristrutturazione e adeguamento dell’impianto di depurazione di contrada Fossazzo di Milazzo; 3 milioni per il collettore di adduzione all’impianto di depurazione dell’Asi di Giammoro; 2 milioni e 900 mila euro per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Gioiosa Marea – Piraino; 2 milioni e 586 mila euro per l’adeguamento dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Sant’Agata Militello e Acquedolci; 2 milioni e 70 mila per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Patti; 1 milione e 420 mila euro per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Furnari; 1 milione e 350 mila euro per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Capo d’Orlando; 900 mila euro per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di San Giorgio di Gioiosa Marea.

Il dirigente dell’Ato Idrico 3, Giuseppe Santalco, auspica che il Comune di Messina, quale soggetto attuatore, avvii da subito le procedure previste dall’APQ al fine di rispettare la tempistica imposta dalla delibera CIPE. “Nel momento in cui la Regione Siciliana ha posto in liquidazione gli ATO idrici, non si può che essere orgogliosi di aver contribuito con il nostro lavoro – ha dichiarato Giuseppe Santalco – a eliminare le criticità che hanno determinato nel tempo infrazioni comunitarie, con una ricaduta finanziaria di ben 83 milioni di euro nella nostra provincia per contribuire allo sviluppo economico della stessa”.

Coerentemente con gli obiettivi di urgenza e di accelerazione della spesa, le risorse assegnate con la delibera non impegnate entro il termine del 30 giugno 2013, attraverso obbligazioni giuridicamente vincolanti da parte delle Amministrazioni destinatarie, saranno revocate, su proposta del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica.