GIUSEPPE SANTALCO rileva come a volte questo Consiglio comunale abbia la capacità di affrontare argomenti speciosi per il solo gusto di farlo, per spirito autolesionistico. E che dimentica cosa ha votato in passato, ad esempio il conferimento della cittadinanza onoraria ad un giudice, certamente di alto spessore, che però nulla c’azzeccava con Messina. Lo si è però fatto per quello che rappresenta nell’immaginario collettivo come garanzia di giustizia ed ordine. Lo stesso vale per Emmanuel Miraglia, al quale la cittadinanza onoraria è stata data come direttore dell’Istituto per il Mezzogiorno che da tanti anni svolge in città un’attività di alto profilo.

Se oggi questa delibera non passa si farà una magra figura dando un vantaggio al Sindaco che, pur essendo buddista, ha portato avanti il conferimento di questa onorificenza ad un Ordine religioso cattolico. Ringrazia il collega Abbate per i suoi ragionamenti approfonditi di carattere morale e religioso, per quanto lo riguarda rimane sul piano politico e ribadisce che proprio questo Consiglio comunale ha creato dei precedenti in questo campo.

Oggi si sta facendo solo un discorso di “lana caprina” che nasconde retropensieri anche di natura personale e religiosa, li rispetta ma rivendica, nel contempo, il suo credo di cattolico praticante. La religione attraverso i Domenicani ha dato un contributo di storia alla città, il primo Rettore dell’Università era un domenicano e San Domenico era un umile ministro della predicazione, anche quella culturale che insegna ai giovani l’etica.

Ricorda che, quando ha ricoperto la carica di assessore, ha cercato la collaborazione proprio degli Oratori per attuare le politiche giovanili e si è recato più volte nella parrocchia di San Domenico, frequentata da tantissimi giovani.

Condivide quanto detto dalla collega Russo ma bisogna tenere conto che i Domenicani, presenti a Messina già dal 1400, hanno lasciato un solco nella storia di questa città, che è stata considerata un luogo importante per la divulgazione del messaggio evangelico. Di fatto hanno contribuito alla sua crescita culturale, religiosa e morale e questo non può essere cancellato.

Frate Cadorè è come se fosse il “Papa” per quest’Ordine ecclesiastico e si deve cogliere, quindi, l’occasione del suo passaggio in città domenica prossima per dargli questo riconoscimento. Per quanto lo riguarda sarà presente e spera lo saranno anche il presidente ed altri consiglieri comunali, perché questo deve essere un ringraziamento corale ed un segno di riconoscenza da parte di tutta la città.

Ci si ricordi che il Consiglio comunale era una volta il Senato messinese, non si dimentichi il passato e la propria storia, questa delibera va approvata ed a tal fine confida sulla sensibilità di tanti colleghi.