Rivolgo il benvenuto al Sindaco ed al ViceSindaco, ho formalizzato la richiesta di un incontro dei capigruppo con il Sindaco e con il vicesindaco, perché insieme focalizzassimo l’attenzione su una serie di questioni che il Consiglio dovrà affrontare in questi mesi, dal conto consuntivo al bilancio di previsione, alle problematiche connesse alle società partecipate; questioni tutte interconnesse e, per questa ragione, da trattare congiuntamente.

Ricordo che circa 10 giorni  or sono ho avuto  modo di interloquire con il vicesindaco, al quale  ho espresso preoccupazioni per il prospettato sforamento del patto di stabilità.

La mia esperienza politica e dirigenziale,  oggi mi permette di nutrire perplessità rispetto ad alcuni passaggi amministrativi quali si sono in questi giorni manifestati.

Mi riferisco in primo luogo alla dichiarazione del rispetto  del patto si stabilità sottoscritta dai revisori dei conti, dal ragioniere generale e dal commissario il 31 marzo 2013, e successivamente alle dichiarazioni con le quali i revisori dei conti, relativamente in particolare a tre delibere approvate alla fine dell’anno, annunciavano lo sforamento del patto di stabilità.

Ho approfondito la questione, riscontrando la mancanza di un contatto, di una effettiva comunicazione fra la Ragioneria e i Revisori dei conti, che nulla sapevano del disimpegno delle somme da parte della Ragioneria, tanto da creare i presupposti perché al commissario  Croce pervenisse un conto consuntivo del tutto differente da quello di cui oggi gli stessi  si occupano.

Occorre fare chiarezza, una necessità che ritengo accomuni Consiglio e Amministrazione. Per questa ragione volevo che urgentemente ci incontrassimo per capire a che punto si fosse arrivati con il conto consuntivo, come tale strumento sarà realizzato , stante il cortocircuito sviluppatosi nei rapporti tra revisori dei conti e Ragioneria generale e considerato che senza bilancio di previsione l’Amministrazione si troverà priva di uno strumento essenziale, costretta a vivere alla giornata ed a fare proroghe su proroghe per i servizi sociali, un esempio tra i tanti.

Bisogna affrettare e sollecitare il lavoro degli uffici: gli aggiustamenti necessari potranno essere fatti in sede di assestamento.

Ribadisco la necessità che il Comune si doti preliminarmente di uno strumento finanziario per il 2013 che poi permetta di affrontare sistematicamente le tante questioni che ci assillano.

Un’altra questione importante attiene al fatto che l’Amministrazione ha incontrato degli esperti istituzionali, riconducibili all’ANCI. Ebbene, i consiglieri dovrebbero essere messi nella condizione di conoscere le cifre che questi esperti riporteranno nelle relazioni loro demandate.

Sarebbe opportuno, nella fase finale, incontrare tutti gli attori di questo processo, onde evitare di ritrovarsi in presenza di atti che avranno comunque bisogno dei necessari tempi tecnici per l’approvazione. Dovremmo,pertanto, essere coinvolti nella fase endoprocedimentale, per rendere più agevole il lavoro che dovrà svolgersi in commissione ed in Consiglio.

La delibera riguardante l’ATO 3 rifiuti è piuttosto complessa e non può certo essere approvata senza approfondimenti.

Comprendo le difficoltà  del Sindaco che non vorrebbe entrare nel merito dei numeri: non si può però fare a meno di sapere che dietro la delibera in oggetto vi è una storia di Enti.

I debiti fuori bilancio non nascono per caso, ma nascono dal prodursi di un cortocircuito tra l’Amministrazione ed un ente partecipato, perché tra l’altro in passato succedeva che l’Assessore che partecipava ai lavori dei consigli di amministrazione, in Giunta in occasione del Bilancio preventivo  approvava una cifra e in sede di partecipata un’altra!

Tante sono le cose da chiarire anche perché alla fine la responsabilità sarà dei consiglieri, che chiedono chiarezza e approfondimenti.

Al momento non sappiamo che cosa voglia fare l’Amministrazione rispetto a MessinAmbiente e all’ATM: vi è una delibera pregressa del Consiglio comunale che va in direzione della privatizzazione dell’azienda trasporti.

Si continua però a parlare solo e giustamente  di stipendi dei dipendenti  ,senza verificare il percorso da seguire per giungere a soluzione e risolvere veramente i problemi delle società partecipate.

Se l’Assessore non risolve il nodo esistente tra MessinAmbiente e ATO, come potremo approvare una delibera dell’ATO in vigenza di un contenzioso tra due enti che fanno sempre capo al Comune? Rischieremmo di affrontare problemi comunque riconducibili a fatti del 2012, per poi ritrovarci  nel 2014 in presenza di questioni non risolte relative all’anno 2013, ma anche ad anni precedenti.

Siamo qui presenti per ascoltare e per lavorare insieme all’Amministrazione.

Un suggerimento voglio infine porgere al Sindaco.

Che stia attento, il primo cittadino! Ho infatti la sensazione che sul carro del vincitore siano saliti grumi di interessi, non economici ma politici, nei termini di una politica di idee, di programmi e di appartenenza.

Chi parla, oggi  è espressione di una lista civica,ma non rinnega la propria storia politica partitica e l’appartenenza negli ultimi trent’anni prima alla Democrazia cristiana, poi a Forza Italia, ed ora  al movimento Felice per Messina.

I consiglieri comunali fanno vera politica, perché quando la politica è mediazione con la gente, dialogo con la gente; quando la politica si fa portatrice degli interessi dei cittadini, quella è vera politica anche se legata ai partiti, al di là della sempre deprecabile degenerazione dei partiti stessi.

Le sensazioni avvertite da un consigliere anziano, da chi, come chi parla, ha una lunga esperienza, mi fanno dire che vieniamo visti  come  “untori”,  portatori della vecchia politica e già, solo per questo, da tenere ai margini.

Siamo qui portatori di idee, per risolvere i problemi ,perché rappresentiano le istanze della gente!

Vi sono  caro Sindaco però degli Assessori della sua Giunta che hanno iniziato a fare politica dietro la maglietta free Tibet: non si può che pensare a questo, quando alcuni assessori organizzano progetti e li organizzano solo con alcune associazioni riconducibili a schemi e modelli ben identificabili.

Crea allora perplessità un operato che non mira a coinvolgere effettivamente tutte le associazioni, le tante associazioni che operano, anch’esse, dal basso.

Quando un Assessore  fa attività limitata solo alla propria associazione  o gruppo di appartenenza, si utilizza allora quella  sua “maglietta” per fare politica sul territorio, la si chiami politica sociale, la si chiami politica ecologista, ma sempre politica di idee è, non riconducibile ad un partito , ma ad un gruppo di appartenenza.

Intorno all’Amministrazione ed al Sindaco vi sono gruppi che portano avanti le loro idee e che prima militavano in partiti di una certa sinistra e che ora, abbandonata quell’appartenenza, sono vicini al nuovo Sindaco. Mi dica qual è la differenza con la politica fatta da noi consiglieri.

Non ho nulla contro ciò , ma bisogna uscir fuori dall’equivoco: non è che chi fa politica ed è stato eletto in un partito, ha un timbro negativo , e gli altri non hanno alcun timbro!

Se un Assessore in una conferenza dei servizi, oltre ai consiglieri che hanno presentato un’interrogazione, invita solo i consiglieri di Cambiamo Messina dal basso, vuol dare evidentemente visibilità politica a quei consiglieri rispetto agli altri, altrimenti avrebbe convocato tutti i capigruppo perché partecipassero a quell’incontro.

Lei signor  Sindaco deve sollecitare in tal senso i suoi Assessori, che si tratti dell’assessore Mantineo o dell’assessore Ialacqua o dell’assessore Panarello.

Ci ritroviano tutti nella stessa barca, tutti con il peso della città che grava sulle nostre  spalle! Dovremo approvare delibere delicatissime che comporteranno responsabilità personali.

Sig. ViceSindaco  sottolineo la necessità di dare una regolata alla macchina burocratico-amministrativa: le stanze dell’ufficio di gabinetto  devono essere stanze anche dei consiglieri.

Le regole di rispetto verso i rappresentanti dei cittadini vanno spiegate a chi sta attorno agli assessori.

Un’ultima annotazione: sono stato dirigente e non ho nulla contro i dirigenti. Non è però ammissibile che alcuni dirigenti comunali non si assumano le loro responsabilità o non organizzino bene la loro struttura dipartimentale.

Ieri ho segnalato un atto che non fa onore al Comune di Messina ed alla sua dirigenza: non si può chiudere un dipartimento, il dipartimento patrimonio, al pubblico, ai cittadini, per quasi 30 giorni, dal 5 agosto al 30 agosto!

Ebbene, un dirigente di questo Comune ha fatto un comunicato di questo tipo. Dirigenti e funzionari devono cambiare mentalità, capire che la scrivania non è un centro di potere.

Colgo,infine, l’occasione per invitare l’Amministrazione a rinnovare il nucleo di valutazione, in virtù di una recente delibera del CIVIT che impone al nucleo di valutazione, entro il 30 settembre, di fare una serie di monitoraggi su una serie di atti fondamentali dell’Amministrazione.

Senza apriorismi e pregiudizi , ma in perfetta buona fede, darò dei suggerimenti,collaborerò in tutte le sedi sia in Commissione che in aula per contribuire alla approvazione di delibere che siano indirizzate al bene della città, purché il percorso non sia unidirezionale e vi sia, da entrambe le parti, una effettiva volontà di collaborazione.

Grazie.
Giuseppe Santalco