GIUSEPPE SANTALCO ritiene che la presenza dell’assessore e dei funzionari dei servizi sociali oggi sia particolarmente importante, perché dà il senso del rapporto collaborativo che ci deve essere con l’Amministrazione.

Certamente non si meraviglia per gli atti giunti in commissione perché fanno parte di un sistema iniziato negli scorsi anni, ma precisa che ognuno deve fare il proprio compito e questi documenti devono essere analizzati dagli uffici competenti che hanno l’obbligo di controllo sulle cooperative.

Il ruolo del consigliere comunale non è quello di entrare nel merito di alcune specificità di pagamenti o altro, perché si tratta di questioni prettamente tecniche. La commissione ha comunque diritto ad avere una relazione dettagliata su quanto esposto nei ricorsi ed ha l’obbligo di sentire le parti in causa.

Il suo gruppo chiede però all’Amministrazione di dire chiaramente cosa voglia fare in merito ai servizi sociali ed in particolare le chiede di non smantellare i servizi in atto garantiti, seppur con luci ed ombre, ai giovani con i CAG, ai portatori di handicap ed agli anziani. Si chiede come l’assessore si relazionerà in Giunta sul nuovo bilancio, fermo restando che i progetti dei piani di zona non devono sostituire le attività istituzionali che l’Ente deve svolgere secondo la legge, che parla di implementazione dei servizi.

Non vuole entrare nel merito della gestione delle cooperative, ma è certamente strano che molte cooperative che si sono aggiudicati gli appalti sono di altre province, che quindi si aggiudicano ricchezza a danno della nostra provincia. L’assessore faccia attenzione alla gestione dei servizi ed in tal senso avrà il massimo appoggio del Consiglio, che però non è disponibile solo a ratificare a cose fatte. E comunque l’assessore non deve parlare solo con i sindacati, ma anche con i consiglieri comunali.

Certamente bisogna controllare e mettere dei paletti alle cooperative, ma non si può imporre loro di pagare i lavoratori entro 2 mesi quando poi l’Amministrazione effettua i pagamenti dopo 6 mesi. Il sistema quindi va rivisto e l’assessore deve essere certo delle somme che ha a disposizione, perché altrimenti non potrà fare le gare biennali o triennali che danno la garanzia dell’unicità del servizio. Peraltro il controllo lo si può effettuare con le assistenti sociali, che però sono poche e andrebbero potenziate.

Rinnova all’assessore Mantineo l’invito a presentare in breve tempo una mappa dei servizi sociali perché il Consiglio ha in mano un’arma, il bilancio, che però vuole usare nell’interesse della città e garantendo i servizi fondamentali. Si possono captare anche finanziamenti europei ma per questo è necessario attrezzarsi con un ufficio apposito, utilizzando le professionalità esistenti all’interno del Comune.