GIUSEPPE SANTALCO afferma che si deve partire da una “carta dei servizi” fissando i servizi che sono da considerare prioritari e rispetto ai quali inserire somme certe in bilancio.

Per quanto riguarda il piano di zona osserva che vi sono cifre consistenti che ammontano a quasi il 50 per cento della somma totale, ma ha il timore che attraverso il sistema della 328 si voglia coprire la mancanza di risorse in bilancio. Ricorda però che la 328 è una parentesi, le risorse oggi ci sono e domani non ci sono più, quindi sarebbe opportuno destinare i fondi del piano di zona a quei servizi che non si riescono a coprire con le somme in bilancio.

Nel piano di zona vi sono alcuni progetti di natura giovanile ma non vede una congruenza di gestione in un’unica figura, vi è infatti una scomposizione delle competenze del sociale e delle politiche giovanili tra due diversi assessori. Inoltre, posto che il piano deve essere cofinanziato dal Comune, si chiede se queste somme siano già accantonate o se si dovranno impegnare con il prossimo bilancio.

A suo avviso, per la commissione è importante anche avere contezza dei debiti fuori bilancio che sono in capo al dipartimento servizi sociali, perché ricorda a tutti che pende ancora la vecchia questione dell’adeguamento ai dati ISTAT.