GIUSEPPE SANTALCO osserva che con la discussione avviata questa sera, il Consiglio corre il rischio di abdicare alle proprie funzioni politiche e alle proprie funzioni di ispezione e controllo! Quando la democrazia, per risolvere le questioni, si rivolge ad organi esterni quali la Procura, vuol dire che Consiglio comunale e Amministrazione hanno fallito il loro compito! Le questioni amministrative vanno risolte all’interno dell’amministrazione, con interlocuzioni e sulla base degli interventi ispettivi permessi dalla legge; prima di rivolgersi alla Procura, bisogna avvalersi di tutti gli strumenti che la normativa regionale e nazionale mettono a disposizione. La Procura è l’ultima spiaggia perché significa che al loro interno non sono stati capaci di risolvere le questioni, per responsabilità del Sindaco, della Giunta e del Consiglio!

Si dichiara pertanto fortemente contrario a coinvolgere organi esterni nel momento in cui i procedimenti amministrativi interni non si sono completati.

Allo scopo richiama un esempio che chiarisce la sua posizione: con riferimento ad un atto del Sindaco, avrebbe potuto rivolgersi alla Procura, ritenendo che quell’atto fosse in palese violazione di legge; ha invece percorso la strada permessa dalla legge, presentando un’interrogazione che ha dato modo all’Amministrazione di ritirare in autotutela l’atto presentato, riconoscendo l’errore commesso! Questa è democrazia e leale rapporto tra due organi, Consiglio ed Amministrazione!

A tal proposito, proprio per evitare che vengano messi in campo atti che “vanno” oltre il Palazzo, investe formalmente il segretario generale di una questione. Oggi ha inoltrato una lettera al presidente dell’AMAM e al direttore generale, lettera con cui fa sommessamente presente che potrebbe non essere “trasparente” l’atto, un “avviso” presentato dall’azienda, non trasparente perché quell’avviso non fa per nulla riferimento alla forza lavoro di cui l’azienda avrebbe necessità. Dal punto di vista delle regole amministrative, una graduatoria è funzionale ad una necessità, in quanto il presupposto è che serva un certo numero di dipendenti da assumere, nel caso specifico, a tempo determinato; si predispone pertanto una graduatoria che in maniera trasparente permette di individuare i soggetti necessari!

Se prima viene però predisposta la graduatoria e poi si individua il numero delle persone alle quali si è interessati, non vi è più trasparenza! Invita a valutare la possibilità di intervenire in autotutela, inserendo elementi che possano conciliare esigenze occupazionali e risorse finanziarie. Un “numero” deve però essere individuato! In caso contrario, quell’atto non sarebbe legittimo e trasparente! Invita il segretario generale e gli assessori a vigilare affinché le interrogazioni dei consiglieri siano attentamente vagliate e perché ad esse si dia risposta secondo le norme di legge, per evitare che un consigliere, per tutelare i propri diritti, sia costretto alla fine a rivolgersi ad organi esterni!

Un’altra voce che circola nel Palazzo e che va chiarita, attiene ad un assessore della Giunta, funzionario di un Ente, che ha rapporti convenzionali nell’ambito dei “piani di zona” ed altro. Si può continuare a svolgere il ruolo di assessore senza mettersi in aspettativa? Valuti il segretario generale se un assessore, che firma atti e protocolli con l’ASP, possa continuare a svolgere il proprio ruolo continuando ad essere funzionario dell’azienda di apparteneza!

Invita il segretario generale a valutare tale ipotesi; probabilmente le cose stanno in maniera diversa ma il sottoscritto ha l’obbligo di riferire queste informazioni!

In questo modo intende instaurare rapporti con l’Amministrazione perché la Procura è l’ultima spiaggia! Quando un organismo non riesce a trovare al proprio interno le soluzioni e quelle soluzioni vengono richieste ad un altro organo, vuol dire che si è fallito!

Invita il segretario generale a valutare tutti questi aspetti ed a intervenire nei confronti degli assessori, perché i consiglieri hanno il diritto di rivolgersi all’Assessorato agli enti locali quando l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti dalla legge.

Si ricordino che sono tutti pubblici ufficiali, ma il primo pubblico ufficiale è il segretario generale! Se il segretario generale, un assessore, il presidente del Consiglio ha la sensazione che in alcuni atti siano ravvisabili delle ipotesi di reato, ha l’obbligo di legge di trasmettere gli atti a chi di competenza! Sino a quando però dagli atti non emerge un vulnus di illegittimità, irregolarità o violazione palese della legge, non scatta l’obbligo della comunicazione all’organo preposto per l’esame di rito.

Per certi aspetti ormai è diventata una moda mandare atti alla Procura: sa però con quanto pathos si vada in Procura! Per la sua attività politica e amministrativa, ha ricevuto sei avvisi di garanzia andando incontro a sei processi. Ebbene, il suo certificato penale continua ad essere più che pulito!

Parlare di Procura in maniera semplicistica non è cosa da fare, anche perché prima o poi qualcuno, “esperto” o che si intende esperto, quelle scale potrebbe percorrerle in maniera diversa, perché chiamato! Spera che il segretario generale fornisca delle risposte.