GIUSEPPE SANTALCO denuncia, nell’ottica della responsabilità politica, il vero e proprio golpe amministrativo consumatosi oggi col decreto sindacale che ha conferito al dottore Le Donne l’ennesimo incarico in seno alla burocrazia dell’Ente, facendolo subentrare al dottore Cama alla guida della ragioneria generale. Quest’ultimo viene assegnato al dipartimento entrate tributarie, il cui precedente dirigente è ora al vertice dell’ufficio del personale. È grave, dal punto di vista amministrativo, che in una sola persona si sommino così i ruoli di segretario generale, direttore generale, responsabile degli affari generali e della ragioneria generale. Si augura che il dottore Le Donne riesca a svolgere tutte queste funzioni, che determinano però una commistione di ruoli che mina quello di segretario generale, che gli riconoscono, facendo prevalere in lui funzioni tipiche dirigenziali che gli danno un compito di controllore generale e di “mano militare” del Sindaco nei confronti dei dirigenti. Pensa che nulla del genere si sia mai verificato in Italia e teme che il dottore Le Donne possa mancare alla necessaria trasparenza ed obiettività di azione; non è corretto, amministrativamente e deontologicamente, che svolga anche le funzioni di ragioniere generale cancellando con un colpo di spugna gli anni di lavoro fatti insieme. Con gli assessori Cuzzola, De Cola e Signorino ha nelle mani il Comune di Messina! Chi li garantirà sulla legittimità degli atti che presenterà quale ragioniere generale o sulla corretta valutazione dei dirigenti nel momento che dovrà pure auto valutarsi? Preannuncia che investirà del caso il Ministro dell’Interno, il Ministro della Funzione Pubblica, l’Assessore regionale degli Enti Locali ed il Prefetto di Messina a che dispongano un’immediata ispezione al Comune. È certo della legittimità del decreto, ma oltre alla legittimità bisogna guardare all’opportunità amministrativa, quella che tante volte ha richiamato lo stesso dottore Le Donne e di cui è carente l’atto in questione.