GIUSEPPE SANTALCO confessa di non sapere da dove iniziare il suo intervento perché vi sono tante contraddizioni e comunque il Sindaco non può non metabolizzare quello che si dice in quest’Aula. Purtroppo, Accorinti ha una vera e propria idiosincrasia nei confronti di chi la pensa diversamente ed invece dovrebbe riflettere su quello che gli viene detto, anche da parte dei suoi vecchi compagni.

Andando poi alla delibera in oggetto, precisa che ne condivide lo spirito perché bisogna elevare il tono ed ispirarsi a certi principi nella propria condotta, principi che peraltro la maggior parte dei consiglieri di quest’Aula sposa, vivendo le questioni etiche in maniera prioritaria. Per quanto lo riguarda non ha bisogno del patto con Assisi perché già applica ogni giorno nelle sue azioni la morale cattolica, teme piuttosto che da una delibera giusta si possa passare ad una delibera “bandiera”.

Probabilmente questo è solo uno dei tasselli che il Sindaco vuole porre per marcare il suo percorso politico culturale, è partito dal conferimento della cittadinanza onoraria al giudice Di Matteo per arrivare poi alla giornata dedicata all’associazione “Libera”, che a breve si terrà qui a Messina. Ma non è solo lui a portare avanti certe iniziative, ricorda in proposito l’esperienza personalmente fatta con Don Cini e con i ragazzi di Malta che sono venuti a Messina per piantare un albero di ulivo accanto alla chiesa di San Giuliano.

Invita quindi il Sindaco a condividere le iniziative per farle diventare un patrimonio comune ma la verità è che egli ha al suo interno un’anima movimentista ed una responsabilità amministrativa, deve però trovare una sintesi. Anche in Giunta vi sono due anime, un’anima movimentista, rappresentata dagli assessori Ialacqua, Panarello e Pino ed un’anima amministrativa, nella quale invece rientrano gli assessori Cacciola, De Cola e Signorino.

Accorinti sta in mezzo e cerca di tutelare sia l’una sia l’altra, con il Patto per la Falce ha tutelato i movimenti mentre per il piano di riequilibrio ha lasciato fare al vicesindaco, pensando che fosse la strada migliore. Ma se il Sindaco non trova un rimedio a questo dilemma andrà a sbattere, per questo lo invita o a seguire la sua primogenitura portandola avanti fino alle ultime conseguenze oppure a cambiare percorso.

Preannuncia comunque che voterà a favore di questo atto deliberativo.