GIUSEPPE SANTALCO con rammarico vota contro la richiesta di sospensione avanzata dal consigliere Rizzo, pur comprendendo le ragioni di natura politica che inducono il consigliere Rizzo, come capogruppo dell’UDC, ad avanzare una tale proposta.

Il collega Rizzo sa benissimo che l’attuale Governo nazionale, che mette insieme forze diverse, anche alternative, forse non arriverà mai a trovare un momento di intensa sulle unioni civili, nonostante lo sforzo che sta compiendo il Presidente del Consiglio, impegnatosi a presentare a settembre una proposta inquadrata, com’è giusto che sia, nell’ambito della tutela dei diritti dei cittadini.

Come rappresentante di un gruppo che fa parte del partito democratico, deve però guardare anche al suo partito, che da sempre si è caratterizzato per la tutela dei diritti di qualsiasi natura, senza discriminazioni né di sesso né di razza!

Il suo intervento sarà molto articolato quando esprimerà il voto, ma in questo momento gli preme dire a tutti i colleghi, senza presunzioni di gruppo o di altro, di non pensare ad interessi di bottega o a creare difficoltà. Nel momento in cui si approva la delibera, si approva un mero RESOCONTO SOMMARIO – 8 – 7 Agosto 2014 regolamento, una delibera la cui matrice non è riconducibile al Sindaco. Tutta la città infatti sa che non è il Sindaco ad aver predisposto la delibera, ma alcune associazioni di sinistra che hanno chiesto all’Amministrazione e a tutto il Consiglio di analizzare le unioni civili, come sta avvenendo in molte città.

Oggi devono votare soltanto a favore o contro, poi ciascuno avrà la libertà di entrare nel merito della delibera, votando a favore, contro oppure emendandola. Se vogliono che l’Aula cammini insieme, non devono guardare solo ad alcune “battaglie” fatte insieme ma ad un discorso complessivo. Politicamente, per il Consiglio oggi è molto più importante incardinare la delibera, senza lasciare al Sindaco la gestione di un patrimonio che è proprio di una parte delle forze che sono al Governo! Non delega ad Accorinti questo patrimonio che fa parte anche del suo DNA, come uomo impegnato in politica e come cattolico! Gli dispiace della diversità con la posizione dell’UDC, che però fa pienamente politica: alcune parti dell’Aula in realtà non comprendono che vi sono momenti in cui va issata la bandiera della politica! Va allora considerata la posizione del partito democratico a livello nazionale. Nessuno deve strumentalizzare se in città qualcuno ha atteggiamenti diversi, giusti o sbagliati non importa. In questo momento, però, prioritario è il partito democratico!

Se, come capogruppo, si rivolge al suo segretario nazionale o al suo Presidente del Consiglio, e gli chiede, da un lato, di essergli vicino come città per affrontare problemi importantissimi come l’autorità portuale, la città metropolitana, i finanziamenti per Messina, dall’altro non può presentarsi come un partito democratico spaccato, che lascia nelle mani di alcune componenti non politicizzate la gestione di un settore da sempre storicamente riconducibile al centro sinistra!

Il suo è un voto prima politico e poi di coscienza, per cui, ringraziata la collega Russo per l’intervento autorevole e lo stesso consigliere Zuccarello, chiede però che la battaglia si faccia sulla delibera: sarebbe infatti una grave sconfitta politica non trattare oggi questa delibera! Il Sindaco, dopo le sconfitte rimediate con l’ordinanza anti TIR e con l’isola pedonale, con i suoi ghost writer è già pronto al terzo titolo di copertina, nel tentativo di coprire le inefficienze dimostrate, non dimenticando che oggi già tutti parlano della raccolta dei rifiuti e di ciò che sta succedendo a MessinAmbiente. Alla fine la stampa cittadina rappresenterebbe la posizione di retroguardia manifestata dal Consiglio comunale e in particolare dal partito democratico!

Dovesse anche essere il solo a votare, non consentirà che ciò avvenga, perché un tale comportamento gli impongono la sua cultura e il rispetto che nutre nei riguardi del suo partito di appartenenza, oltre che la sua provenienza di natura cattolica e sociale!

Invita tutti i consiglieri a riflettere, e lo fa contestualmente ribadendo il dispiacere avvertito nei riguardi dei colleghi Rizzo e Mondello, in particolare, veterani della politica, che sanno che la politica ha delle regole e vi sono momenti in cui l’appartenenza deve manifestarsi in pieno!

I colleghi dell’UDC si comportano da veri politici, svolgendo il ruolo loro proprio a tutela di alcuni valori, così come chi parla ha l’obbligo non di contrastare ma di dialogare, tentando di arrivare ad un punto di incontro, come si arriverà a fare a livello nazionale, perché questo Paese potrà avere un futuro solo se il partito democratico insieme alle forze moderate riuscirà ad avviare le riforme!

Anche quella in discussione è una riforma fondamentale, perché qui si parla di valori umani e di dignità, e quindi indirettamente di famiglia!

Chi non ha peccato in quest’Aula, scagli la prima pietra nei riguardi degli omosessuali, dei gay o delle coppie eterogenee!

(Applausi del pubblico in tribuna)

Guardino all’uomo in quanto tale! Guardino alla tutela dei diritti!

 

SINDACO, dopo il chiarimento del segretario generale, che con molta fermezza e precisione ha parlato di un fatto solo formale e pur avendo il sottoscritto in un primo momento pensato di chiudere qui la questione per poi ritrovarsi tra 15 giorni a parlare della stessa cosa, ha riflettuto sul fatto che proprio perché si tratta di una cosa puramente formale, sarebbe opportuno fermarsi a questo aspetto.

Sempre nel rispetto della diversità di opinioni e riconoscendo la giustezza di qualsivoglia tipo di ricorso, avrebbe un senso maggiore una contrapposizione di opinioni diverse entrambe legittime, anche se poi la diversità dovesse tradursi in un ricorso, ma se credono che debba essere perseguito il bene della città, andando avanti e non bloccandosi, bisognerebbe forse non fermarsi ad un fatto puramente formale, se tale è. Con il “registro” si vuole infatti sottolineare l’aspetto puramente affettivo proprio in termini di riconoscimento di diritti. Visto che è proprio chiaro che è di questo che si parla, l’Aula è sovrana e può decidere, al di là del fatto che vi sia un consigliere che pensi che la parola abbia falsato il significato, rivendicando quindi il diritto anche a presentare ricorso.

Non dà giudizi ma ognuno ha una propria coscienza ed è bello portare avanti le proprie motivazioni sino alle estreme conseguenze, compresi i ricorsi. Ha pensato però che forse occorra andare avanti e farlo per la città, ferma restando la facoltà e il diritto, se fondato, di chi volesse poi intervenire anche con un ricorso!

Non sa quale sarà l’esito della vicenda: hanno tante cose di cui parlare in quest’Aula, tanti problemi da affrontare, per cui ritiene che sarebbe opportuno andare avanti e proseguire nella trattazione dell’atto.