GIUSEPPE SANTALCO richiama l’attenzione sulla costituzione, con delibera di Giunta, di un gruppo di lavoro specificamente formato per accelerare la definizione di quasi quindicimila istanze ancora inevase di sanatoria edilizia.

(Entra in Aula l’assessore Ialacqua)

Si tratta di dipendenti del dipartimento urbanistica, dieci tecnici e cinque amministrativi, che dovranno lavorare in questa direzione prevalentemente al di fuori dell’orario ordinario di lavoro percependo un incentivo economico. Posto che occorre smaltire il più possibile quell’enorme arretrato e che in tutti gli uffici del Comune sono presenti valenti tecnici, si chiede come mai non sia stato preventivamente emanato un atto di interpello allo scopo di raccogliere il più alto numero possibile di adesioni al gruppo di lavoro citato. Peraltro, senza oneri per le casse comunali derivando le risorse dagli introiti delle sanatorie.

Invita l’Amministrazione ad emanare un atto del genere per potere smaltire ulteriormente le pratiche di sanatoria e non dar adito a voci secondo cui, altrimenti, si privilegerebbero alcuni dipendenti, considerato anche il fatto che il dipartimento urbanistica ha già di suo un notevole carico di lavoro.

 

GIUSEPPE SANTALCO interviene con una pregiudiziale di carattere generale, rivolgendosi al presidente per una questione di metodo e di tutela di ciò che si voterà in Aula.

In questo momento è invitato a votare un emendamento che però sconosce completamente. Per questa ragione e trattandosi della prima volta in cui il Consiglio si ritrova a dover esaminare e votare degli emendamenti, ritiene che i consiglieri dovrebbero almeno conoscere il testo degli emendamenti per essere in grado di esaminarli e votarli con coscienza. A maggior ragione, trattandosi di emendamenti tecnici, chiede se sia possibile che almeno ciascun gruppo disponga di una copia di tali atti.

GIUSEPPE SANTALCO comprende lo spirito che ha animato il collega Zuccarello nel presentare l’emendamento in oggetto.

Come gruppo sono però contrari all’emendamento ed esprimeranno un voto contrario per una questione di principio, ritenendo che debba comunque passare il messaggio che i servizi che fornisce il Comune hanno in ogni caso un costo, oltretutto minimo nel caso specifico, visto che alla fine si tratterebbe di pagare 15 euro ogni anno per spese di istruttoria. Vi sono infatti dei costi fissi che l’Amministrazione deve sostenere. Si dichiara peraltro d’accordo con il collega quando dichiara che non bisogna penalizzare gli utenti che pagano regolarmente rispetto a coloro che evadono le tasse: è compito dell’Amministrazione effettuare i necessari controlli. In questa città non si pagano i servizi e questa è la conseguenza di alcuni guasti perpetuatisi negli anni.

Apprezzano comunque l’intervento del consigliere Zuccarello che rivolge la sua attenzione all’attività delle imprese.

 

GIUSEPPE SANTALCO ammette di essere in difficoltà, deontologica, per  il parere contrario dell’ufficio e perché, invece, apprezza lo spirito dell’emendamento di non avere una città puzzle. In verità, l’equivoco di fondo di questi emendamenti è che riguardano un argomento a latere di un piano generale degli impianti che non conoscono ancora: allora, si modifichi il parere nel senso di tenere conto dell’emendamento quale indirizzo del Consiglio per il redigendo piano generale.

Chiede che si sospendano i lavori per dare la possibilità all’ufficio ed all’assessore di riformulare il parere.