GIUSEPPE SANTALCO ritiene che la proposta di deliberazione abbia necessità di una interpretazione: leggendo infatti il parere del dirigente finanziario, riscontra un controsenso dato dal dire “favorevole a condizione che i dirigenti competenti assumano gli impegni relativi alle spese derivanti dalle procedure di acquisizione del bene e relative manutenzioni ordinarie e straordinarie”.

Fa presente, infatti, che prima si acquisisce un bene, che quindi entra nel patrimonio dell’ente, e poi si può dar corso ad un impegno finanziario! Come fa il dirigente a sottoporre a condizione l’acquisizione di un bene, come se in questo momento i dirigenti, prima dell’approvazione della delibera, dovessero dar corso ad un impegno di spesa per quelle opere? Ravvisa una contraddizione: con il parere in oggetto, ritiene che la delibera non possa essere trattata! Ritiene che la “strada” in oggetto debba entrare nel patrimonio del Comune, ma non è assolutamente vero che la delibera così com’è non comporti impegno di spesa, perché indirettamente, in seguito all’acquisizione al patrimonio comunale della strada, potrebbe derivare una responsabilità dell’ente se non si dovesse dare attuazione a lavori straordinari. In caso di incidenti, infatti, potrebbero scattare azioni di responsabilità nei confronti del Comune. Rilevato il carattere un po’ tortuoso del parere espresso dal ragioniere generale, fa presente che se adeguatamente modificata, la proposta potrebbe comunque essere favorevolmente votata.

GIUSEPPE SANTALCO si associa a quanto detto dai colleghi perché questa delibera non può essere trattata, l’ingegnere Castronovo deve rivedere il parere e lo stesso deve fare il ragioniere generale, in quanto il suo è un parere condizionato che non può essere accettato.

GIUSEPPE SANTALCO si rivolge al segretario generale perché non è pienamente convinto della competenza del Consiglio rispetto a questa delibera. Viene citato l’articolo 118 dello statuto che prevede la possibilità di stipulare convenzioni con altri Comuni, ma qui si è in presenza di un “patto di amicizia”.

Personalmente crede che non si abbia la competenza a trattare questo atto deliberativo, a meno che il Sindaco chieda espressamente che vi sia l’avallo del Consiglio comunale. In questo caso potrebbero trattare la proposta di deliberazione, ma allo stato attuale delle conoscenze ritiene che il Consiglio non sia competente.

GIUSEPPE SANTALCO prende atto del chiarimento del segretario generale in ordine alla competenza del Consiglio; a questo punto, non vuole cadere nella trappola che il non votare a favore della delibera creerebbe mettendoli in cattiva luce agli occhi di una città che non potrebbe conoscere la vacuità della proposta e le motivazioni per cui andrebbe respinta. Peraltro, questa Amministrazione qualche buona idea ce l’ha pure, ma riesce a presentarla così male che finisce per celarne gli aspetti positivi, come è successo con l’iniziativa “Messin…tuta”, di cui devono riconoscere le finalità di salvaguardia della salute dei cittadini, sancita anche a livelli istituzionali.

Preannuncia il suo voto favorevole a tutela dell’immagine del Consiglio comunale, ma consapevole che si tratta di una proposta che è quasi “carta straccia”.