GIUSEPPE SANTALCO interviene per far presente come già da diversi mesi, ma oggi più che mai, siano evidenti le difficoltà dei dipendenti che prestano la loro attività professionale, ciascuno per le proprie competenze, nell’ambito dei lavori di commissione e di Consiglio. Da più tempo è stato detto loro che essendo ormai finito il plafond dello straordinario, non hanno diritto a niente se non al riposo compensativo, cui però non si può obbligare e non tutti sono disposti ad accettare.

Chiede allora formalmente ed urgentemente alla presidenza di convocare una conferenza dei servizi con tutte le parti interessate per sapere come l’Amministrazione intenda regolarizzare quanto già effettuato nel 2014 e quali saranno i fondi per il 2015, eventualmente organizzando i lavori facendo ruotare il personale in base a quello che è lo straordinario effettivamente disponibile.

Qui nessuno gioca, si lavora intensamente dalla mattina alla sera e non è assolutamente giusto questo comportamento perché, se i consiglieri comunali hanno fatto una scelta politica, i dipendenti svolgono il loro lavoro a servizio dell’Ente e non è ammissibile che lo facciano senza una giusta retribuzione; fra questi, oltre ai microfonisti, vi sono i resocontisti assembleari, il cui ruolo a servizio delle attività consiliari è fondamentale.

È certo che il presidente si farà carico di dare seguito a questa sua richiesta.

GIUSEPPE SANTALCO desidera che l’Amministrazione espliciti la “filosofia” che la guiderà nella fase di realizzazione del PAES e come coniugherà i finanziamenti privati con quelli pubblici. Ancora, che dica se i primi saranno o meno “a supporto” dei secondi.

Gli interventi dei privati saranno ulteriori rispetto a quelli che sono stati prestati in sede di elaborazione del piano per integrare le competenze tecniche del gruppo di lavoro comunale?

Assume la presidenza il presidente Emilia Barrile

Vuole certezza del fatto che gli eventuali, futuri interventi dei privati seguiranno appositi bandi ad evidenza pubblica che diano la possibilità di partecipare a chi non ha già collaborato all’elaborazione del PAES, che per questo ne sarebbe altrimenti avvantaggiato. Come si concretizzerà l’intervento pubblico-privato, quale ritorno avranno i privati che investiranno nella gestione del PAES, come inciderà ciò sui costi generali?

GIUSEPPE SANTALCO comprende le motivazioni della collega Lo Presti, ma riconosce che è giusto il parere rilasciato dall’ingegnere Saglimbeni. L’attuale appalto ha alla base un capitolato e l’Amministrazione non può modificarne i termini e le condizioni. Voterà l’emendamento come atto di indirizzo per il futuro, perché non ritiene che allo stato vi possano essere i presupposti per rivedere il contratto.

GIUSEPPE SANTALCO si associa alle perplessità dei colleghi perché il PRG ha delle sue rigidità e non si può trasformare un terreno da agricolo in attività produttiva con facilità.

GIUSEPPE SANTALCO preannuncia il voto favorevole sulla delibera ma non può esimersi dal segnalare una anomalia di questa Amministrazione e specificatamente del direttore generale allorché, riorganizzando la pianta organica dell’Ente, ha ritenuto di ridurre notevolmente i posti di dirigenti, tra cui quelli tecnici.

Proprio questa sera hanno avuto la prova effettiva di come il dottore Le Donne abbia applicato un mero tecnicismo, senza rendersi conto che questo Comune, per quanto riguarda alcuni settori, si basa solo su funzionari direttivi, non dirigenti, che sono costretti, loro malgrado, a fare acquisire sugli emendamenti le firme dei dirigenti di riferimento, che nulla capiscono della materia.

Se l’Amministrazione non guarda alle risorse che ha dentro e ritiene di continuare a mortificare le professionalità migliori di cui dispone, trascurando le progressioni, non dando l’indennità di posizione ai funzionari, non ci sarà futuro, atteso che i dirigenti sono troppo pochi.

Quanto detto non è rivolto all’ingegnere Saglimbeni, che stima per la sua professionalità, ma ha voluto portarlo come esempio perché tutto il lavoro fatto attorno al PAES è la prova che l’Amministrazione ha bisogno di ampio respiro, non di ridurre le figure che possono contribuire al rilancio, mentre invece al momento molti non hanno prospettive di sviluppo all’interno di questo Ente. La qual cosa è molto grave e ricorda che il direttore generale si impegnò a rivedere la pianta organica, quando sarebbero trascorsi sei mesi, ma è passato un anno e nulla è successo.

Prega l’assessore Cacciola di far presente queste anomalie in sede di Giunta, di dare delle indicazioni quanto meno per premiare quei funzionari direttivi con le posizioni organizzative, perché le storture spesso sono dovute al fatto che i dirigenti hanno troppe incombenze.

Si scusa per aver divagato ma ha colto lo spunto di questa delibera a cui ha lavorato un team diretto da un funzionario direttivo, la cui sofferenza comprende nel momento in cui ha dovuto sottoporre per la firma gli emendamenti al dirigente, non avendo avuto da questa Amministrazione e dalle precedenti la possibilità di avere precostituito un percorso di carriera.

Ringrazia infine l’assessore Cacciola ed i colleghi che con gli emendamenti hanno inteso dare un contributo per il miglioramento della delibera e dichiara il voto favorevole del suo gruppo.