GIUSEPPE SANTALCO ritiene irrituale che un segretario comunale, facendosi carico di una propria interpretazione legittima, sottoponga all‟Aula una diversa interpretazione. Fino a questo punto si sono seguite le impostazioni del segretario generale, ma siccome questa delibera scotta ora si fanno gli equilibrismi! Vuole però essere chiaro, perché ritiene che questa delibera sia illegittima e neppure gli emendamenti possono essere accolti. Il segretario generale ha dato parere favorevole ad un emendamento, poi approvato, che cassa quella parte importante della narrativa in cui l‟Amministrazione ed il Consiglio sostengono che non vi sono interventi infrastrutturali e quindi non è necessaria l‟asseverazione del piano economico. Probabilmente per una mera svista il consigliere Gennaro non ha cassato la parte del deliberato che richiama espressamente le questioni pregiudiziali, è stato tolto dalla narrativa ma il “dare atto” è rimasto nel deliberato. Approvando quindi questa delibera il Consiglio ritiene, motu proprio e non su input dell‟Amministrazione, che non occorre l‟asseverazione perché non vi sono investimenti infrastrutturali. Inoltre, il “ritenuto” che è a pagina 5 della delibera viene richiamato dai revisori dei conti nella loro relazione per giustificare il parere favorevole. Ma se si fa venire meno il principio di carattere generale contenuto nella narrativa, viene meno tutta l‟impalcatura. Non si può indurre il Consiglio a votare una delibera a suo avviso illegittima ed impugnabile, che può procurare in futuro danno ai lavoratori e quindi, come ha già fatto il consigliere Interdonato, chiede all‟Amministrazione di ritirarla e riformularla facendo venire meno quell‟emendamento del consigliere Gennaro.

 

GIUSEPPE SANTALCO avrebbe gradito dal segretario generale una presa di posizione netta da segretario generale, e non, lo si scusi per l’accostamento metaforico, da Ponzio Pilato. Da garante della legittimità degli atti, il segretario generale doveva dire sì o no; nel momento in cui ha fatto una determinata dichiarazione, lasciando libero il Consiglio, si è ingenerata una grande confusione. Se avesse detto che era in un modo e basta, nessuno avrebbe potuto dire niente, ma lo stesso segretario generale ha fatto nascere il dubbio in Aula e i consiglieri sono chiamati ad esprimersi. Questo ancora una volta nutre i suoi dubbi sulla legittimità di alcune funzioni che il dottore Le Donne sta assumendo. Tutti sanno che sin dall‟inizio ha dichiarato di non condividere l‟impostazione della delibera, tuttavia voterà favorevolmente sulla possibilità di riaprire i termini per la presentazione di emendamenti allo scopo di consentire a chi vorrà votare la proposta di delibera di essere più sereno. Invita chi lo vorrà fare a presentare l‟emendamento che fa venir meno l‟incongruità di cui parlava prima. Si vuole andare avanti, si vada, ma c‟è un grande rischio, ci potrebbero essere i presupposti per un tavolo terzo presso la Prefettura…