GIUSEPPE SANTALCO condivide l’ordine del giorno, apprezzandone lo spirito, che pone all’attenzione il costo dei voli da e per Catania con destinazione Roma o Milano, e gli spiace che non si possa fare riferimento all’aeroporto di Reggio Calabria, cui sarebbero naturalmente vocati, che non può godere dei benefici di legge per la continuità territoriale.

I costi dei voli da e per la Sicilia, specialmente se prenotati nelle settimane immediatamente precedenti la partenza, sono proibitivi per le famiglie, le classi sociali più deboli ed i tanti giovani che sempre con più maggiore frequenza sono costretti a lasciare questa terra per motivi di lavoro o di studio. È vero che l’aeroporto di Catania è ben servito per i messinesi da una compagnia di autobus, ma la Città metropolitana deve guardare all’intero suo territorio e, quindi, inserire l’aeroporto catanese nel suo più generale contesto dei trasporti e della viabilità. Ed in tale ottica, per le competenze di pianificazione e d’infrastrutturazione del territorio che alla Città sono assegnate, l’ordine del giorno dovrebbe anche essere rivolto al Sindaco. Ben venga, comunque, una gara che induca le compagnie aeree ad assicurare i voli a prezzi scontati.

 

GIUSEPPE SANTALCO ringrazia la collega Russo per l’ordine del giorno e osserva che “quelli che c’erano prima” hanno fatto tante cose che questa Amministrazione invece non fa.

La professoressa Mastroieni ha creato l’Associazione proprio nel periodo in cui personalmente ricopriva la carica di assessore alle politiche sociali e giovanili ed in quella occasione il suo assessorato, fra le altre cose, ha realizzato anche un cortometraggio. Era un lavoro di pochi minuti dal titolo “Io non ci casco”, prodotto con Coglitore, ora importante regista in campo nazionale, volto a sensibilizzare i ragazzi delle scuole all’uso del casco.

Ricorda poi che, sempre in un’ottica di sensibilizzazione, si è organizzata anche una giornata in cui sono stati distribuiti volantini agli automobilisti che prendevano la “Caronte” per attraversare lo Stretto, invitandoli a guidare con prudenza.

Queste sono piccole cose ma danno il segno di come un’Amministrazione segue il sociale, a differenza di quella attuale che parla solo di proroghe e di slogan ma per il sociale non sta facendo niente, a parte forse la Casa di Vincenzo. Chi siede in quest’Aula deve sapere che “quelli che c’erano prima” hanno fatto tante cose buone di cui si può andare fieri.