Focus sulla situazione di difficoltà in cui versa Messinambiente da parte dei consiglieri Santalco, Cardile e Cantali che chiedono all’amministrazione di intervenire da subito per iniziare a ridurre i costi di gestione del servizio rifiuti. Sulla Tares nessun ripensamento ma, dicono, la giunta deve dare seguito agli impegni presi.

“La Tares va pagata, inutile fare populismo, se salta la Tares salta il bilancio comunale. Ma l’amministrazione deve assumersi le sue responsabilità e garantire quelle riduzioni previste nel regolamento”. Lo ha detto a chiare lettere il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco che oggi ha convocato una conferenza stampa per spiegare ancora una volta ai cittadini perché il Consiglio comunale ha scelto di appoggiare l’amministrazione Accorinti nella scelte di introdurre una tassa che sta scatenando la rivolta dei messinesi. Per chi non ha seguito fin dal primo giorno il lunghissimo dibattito sulla Tares, quella di oggi, come anche tante altre dichiarazioni di consiglieri che hanno detto sì alla Tares, potrebbe sembrare quasi un modo per scaricare la responsabilità di aver detto sì ad un tributo che non piace a nessuno. Ciò che invece Santalco, insieme ai colleghi Claudio Cardile e Carlo Cantali, ha voluto precisare è che a quel regolamento e a quel piano tariffario approvati rispettivamente il 12 novembre e il 30 novembre adesso dovranno seguire quei provvedimenti studiati e inseriti per provare a rendere meno pesante una Tares che comunque, e questo è innegabile, è una mazzata per tutti.

“Abbiamo votato per senso di responsabilità ed è populista chi dice che c’erano alternative alla Tares” hanno apostrofato i tre consiglieri. Dunque un appello lanciato all’amministrazione comunale affinché si mettano in atto quei meccanismi che farebbero risparmiare i messinesi. C’è però un problema che forse è sfuggito ai consiglieri. L’unica riduzione sulla tassa 2013, cioè quella che i consiglieri stanno ricevendo in questi giorni, è quella che è stata inserita in extremis proprio dal Consiglio con l’ok dell’amministrazione nel piano tariffario della Tares. Per chi non lo ricordasse si tratta di riduzioni ed esenzioni per le famiglie numerose e in condizioni economiche disagiate, famiglie che proprio per il fatto che la Tares si basa anche sul numero dei componenti del nucleo familiare pagano una tassa più alta e per i commercianti che appartengono alle categorie 22, 27 e 29, cioè ristoranti, trattorie, osterie, pub, ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio,banchi di mercato di generi alimentari. Categorie che appunto avevano registrato i rincari più alti. E proprio su questo punto gli assessori Signorino e Mantineo proprio ieri hanno assicurato novità già a partire dai prossimi giorni con risparmi che saranno conteggiati sull’ultima rata della Tares. Tutti gli altri sconti previsti saranno accessibili a partire dal 2014, a dirlo è il regolamento. Dunque probabilmente è su questo punto che probabilmente si poteva provare a intervenire quando fu discusso e modificato il regolamento.

Ma tornando alla conferenza stampa di oggi ciò su cui gli esponenti del gruppo Felice per Messina hanno voluto puntare i riflettori è soprattutto l’alto costo di gestione del servizio rifiuti che ha reso questa Tares così pesante. E da un’analisi effettuata da Santalco è emerso che il problema più serio su cui l’amministrazione deve fin da subito intervenire è Messinambiente. “Parliamo di una società che non può sostenere investimenti e dunque vorremmo sapere cosa intendono fare. La nostra idea è di creare una società mista a doppio oggetto, con il Comune a controllo di tutto. E’ da qui che si deve partire per risparmiare davvero”. Per Santalco, Cardile e Cantali, se non si interviene subito tra un anno il costo resterà tale e quale e questo la città non può permetterselo. “Abbiamo chiesto all’amministrazione di istituire una commissione di verifica per capire come viene gestito il personale e per spulciare bilanci e perizie” ha puntualizzato Santalco. E per spiegare quanto questa società sia in difficoltà ha snocciolato alcuni numeri: su 15 autocompattatori ne escono da 8 a 13 perché i mezzi sono datati e si guastano continuamente; 4 camion per la raccolta differenziata vengono utilizzati per i rifiuti normali; su 3 bobcat ne funziona 1. Poi altro nodo da sciogliere immediatamente: le isole ecologiche. I tre consiglieri hanno fatto un sopralluogo in quelle di Gravitelli, Tremonti e Pistunina e in tutte i problemi riscontrati sono identici: bilance che non funzionano, sistema informatizzato ancora inesistente, immondizia lasciata in bella mostra. “Abbiamo visto tanta gente portare i propri rifiuti alle isole e questo è un bel segnale, l’amministrazione deve dunque fare in modo che queste strutture siano funzionali alle nuove esigenze”. Il messaggio e l’appello lanciati guardano dunque al futuro e mirano a centrare obiettivi a lungo termine. Oggi però l’unica cosa che i tre consiglieri possono dire ai cittadini “incazzati” è che non ci sono alternative alla Tares. Proprio i cittadini però sono pronti a rispondere e lo faranno con la manifestazione programmata per domenica mattina e che sarà presentata domani a Palazzo Zanca.

Nota a parte: oggi mancava il gruppo Pd che ha indetto una conferenza stampa, sempre sulla Tares, per venerdì mattina. Un’assenza che si è notata visto che fino ad oggi sulle tematiche più scottanti la coalizione si era sempre presentata alla stampa in modo compatto.

Francesca Stornante

Francesca Stornante