L’VIII Commissione consiliare sollecita Accorinti a nominare il nuovo assessore alla cultura. “Non si può lasciare scoperto un settore così importante”. Rincarano la dose Santalco: “Il sindaco nonè Nembo Kid e fare tutto e bene” e Daniela Faranda: “Aveva detto con la cultura si mangia, invece adesso siamo da un mese senza assessore e non c’è traccia di politica culturale. Cosa vuol fare Accorinti, ancora proclami o fatti?”

Ma che fine ha fatto il successore di Sergio Todesco? A chiederselo sono i componenti dell’VIII Commissione consiliare (tutti, compresi gli esponenti di Cambiamo Messina dal basso), che ad oltre un mese dalle dimissioni dell’assessore alla cultura Todesco, avvenute il 19 ottobre, hanno scritto una lettera ad Accorinti.

L’assenza di un assessore alla cultura, alla vigilia delle festività natalizie e della Notte della cultura, non è un fatto di poco conto e l’aver avocato a sé la delega da parte del sindaco (come fece Buzzanca dopo le dimissioni diArdizzone che aveva scelto l’Ars), non può bastare per dare risposte su una serie di tematiche che coinvolgono anche il Teatro Vittorio Emanuele (vedi articolo allegato).

Da qui la lettera con la quale l’intera Commissione sollecita la nomina del nuovo assessore e, nelle more, viene chiesto al primo cittadino di relazionare sui programmi della giunta relativamente a Teatro, Notte della Cultura, Festività natalizie.

“Non si può lasciare scoperto un settore importante che merita attenzione per rispondere alla domanda di cultura che proviene dalla città- scrive il presidente della Commissione Piero Adamo- L’assenza di un assessore alla cultura inoltre alimenta lo stato di incertezza che riguarda il Teatro Vittorio Emanuele e non consente alla Commissione di interagire adeguatamente con l’amministrazione sulle iniziative quali la Notte della Cultura ed il programma per le festività natalizie. La Notte della cultura è particolarmente apprezzata dalla cittadinanza e non senza preoccupazione per il silenzio della giunta sull’argomento, la Commissione è disponibile ad essere parte attiva nell’organizzazione dell’evento”.

Il silenzio in questo caso non è affatto “d’oro” e i consiglieri invitano quindi il sindaco a colmare quel vuoto in giunta lasciato dall’assessore Todesco.

Ad aprire i fuochi era stato il consigliere comunale Giuseppe Santalco invitando i colleghi a ribadire il ruolo fondamentale delle attività culturali portate avanti da un’amministrazione. “Accorinti non è Nembo Kid- ha dichiarato- Non può fare tutto lui da solo e farlo bene. Del resto gli assessori della giunta sono otto e l’assenza di un solo componente pesa. Non conosciamo il programma per le festività natalizie né per la Notte della Cultura. E questo silenzio pesa anche sulle vicende che riguardano il Teatro”.

Era stato lo stesso Accorinti a dichiarare di non volere relegare la “Cultura” ad una sola notte ma a volere dedicare al settore massimo impegno tutto l’anno.

A rincarare la dose ci ha pensato anche Daniela Faranda, con un’interrogazione nella quale ricorda gran parte delle dichiarazioni del sindaco in merito.

“Mentre l’Europa investe nel settore, approva il programma “Europa Creativa” e stanzia un miliardo e 462 milioni noi che facciamo? Attendiamo da oltre un mese la nomina dell’assessore alla cultura. Eppure il sindaco aveva dichiarato di voler puntare su questo settore. Il suo slogan era Con la cultura si mangia. E il vicesindaco Signorino aveva anche aggiunto: “la cultura è benzina per lo sviluppo economico”. A tutt’oggi invece non vediamo la più pallida traccia di una Politica culturale seria e progettuale e con i Bandi europei alle porte lasciare vacante un posto così strategico sembra insensato”.

La Faranda ricorda poi come in occasione dei 100 giorni tra le schede su quanto fatto dall’amministrazione mancassero quelle dettagliate sull’attività culturale, tranne gli stanziamenti per la Vara.

“Mi chiedo, Accorinti, cosa vuole fare? Fatti o ancora proclami?- prosegue la Faranda- Nell’attesa che l’ispirazione suggerisca un nome il tempo passa. Cosa ne è stato dello sgombero del PalaAntonello? E’ vero che due locali sono stati affidati ad Emergency? In questo caso, c’è stato un bando o una procedura d’assegnazione? E’ stato fatto un censimento degli spazi comunali da destinare ad attività culturali? Sono state avviate le pratiche di accertamento sulla ricaduta culturale della concessione dei Forti, scaduta da un paio di anni? Forse si intende liberalizzare dal basso l’uso degli spazi? In sostanza, chi arriva prima con un piede di porco e un paio di cesoie se lo tiene! E cosa si vuol fare dei tanti spazi comunali abbandonati come l’ex macello?”.

Un mese fa, quando Todesco rassegnò le dimissioni Accorinti annunciò tempi brevi per la sostituzione. Strada facendo, probabilmente, è incappato nelle pastoie delle nomine, della scelta di un solo nome tra diverse segnalazioni. Inizialmente si era fatto il nome della professoressa Giusy Furnari, che il governatore Crocetta avrebbe voluto quale candidato sindaco. Tra le voci è spuntata anche quella di Aurora Notarianni, che però ha chiarito di non essere mai stata contattata. Fatto sta che i giorni passano e le decisioni devono essere prese. Il numero degli assessori è stato ridotto ed ha ragione Santalco, un sindaco non può fare tutto e farlo nello stesso tempo bene e la delega alla cultura, come dimostra il fatto che era stata scelta una figura del calibro di Todesco, è fondamentale per una città come Messina.

L’ex sindaco Buzzanca avocò a sé per due anni, e fino alla fine del mandato la delega di Giovanni Ardizzone, papà della Notte della Cultura. Siamo certi che Accorinti non la pensa allo stesso modo e che la nomina verrà fatta quanto prima. L’attività culturale ha bisogno di programmazione attenta e tempestiva, non può essere inserita in un’agenda fitta di altri impegni. Se, come dice Signorino: la cultura è la benzina dello sviluppo, qualcuno deve pure andare dal benzinaio prima o poi.

Rosaria Brancato

Rosaria Brancato