IL DEGRADO DEL SALOTTO BUONO

Dove sono finiti i fondi Tasi per piazza Cairoli? I consiglieri comunali chiedono lavori urgenti

Pippo Trischitta, Rita La Paglia, Peppuccio Santalco e Francesco Pagano hanno deciso di riaccendere i riflettori sui fondi fermi di piazza Cairoli per chiedere con forza all’amministrazione di rimettere queste somme nel bilancio di previsione 2016. Il degrado regna sovrano nel salotto buono della città.

Piazza Cairoli, un cantiere a cielo aperto. Parquet completamente dissestato, crepe, transenne. I soldi ci sono, anzi c’erano. Li aveva previsti il Consiglio comunale nella Tasi 2015, destinando 388 mila euro per la riqualificazione della piazza. In principio dovevano essere 688 mila per un progetto più generale di rifacimento dell’intera area, poi l’amministrazione aveva bisogno di stornare una parte di quelle somme su altre voci inserite tra i finanziamenti Tasi. Alla fine il consiglio era comunque riuscito a prevedere un buon budget che bastava per una prima operazione di restyling. Oggi però di quelle somme non si è più saputo nulla. Per questo i consiglieri comunali Pippo Trischitta, Rita La Paglia, Peppuccio Santalco e Francesco Pagano hanno deciso di riaccendere i riflettori sui fondi fermi di piazza Cairoli per chiedere con forza all’amministrazione di rimettere queste somme nel bilancio di previsione 2016. Perché a causa dei ritardi sul previsionale 2015 quei soldi sono finiti tra le economie di spesa e dunque materialmente non più disponibili. A rimarcare questa necessità è stato Francesco Pagano che ha ricordato anche il progetto sulla messa in sicurezza di Portella Castanea, finito come quello per piazza Cairoli. Pippo Trischitta ha ripercorso il cammino che aveva fatto il consiglio per riuscire a mettere quei soldi in Tasi, così come era stato per il mercato Muricello o per le radici degli alberi che invece l’amministrazione è riuscita ad avviare proprio grazie alle scelte politiche del consiglio. “I lavori a piazza Cairoli dovevano iniziare a gennaio ma non si hanno notizie. Si deve iniziare al più presto perché piazza Cairoli è in condizioni di degrado ambientale notevole. Sembra un cantiere aperto. I sinistri che avvengono lì spesso sono molto più gravi degli incidenti che per esempio avvengono a causa delle buche stradali” ha detto Trischitta.

A rincarare la dose anche Rita La Paglia: “Con l’ultima tasi il consiglio ha dato preciso indirizzo politico, il nostro obiettivo è stato sempre quello di trovare soluzioni per il miglioramento della città, ma spesso le nostre decisioni si fermano per strada. L’amministrazione rispetti quello che il consiglio ha decretato, che piazza Cairoli torni allo splendore di una volta. La nostra non vuole essere una politica centristica, siamo per una politica di decentramento, però la piazza ha un valore di carattere storico culturale immenso, è l’emblema del salotto della città”. La consigliera Dr ha voluto dire grazie agli architetti di Palazzo Zanca Nino Principato e Salvatore Corace che, su mandato del dirigente del dipartimento Amato, hanno realizzato due progetti preliminari spiegati proprio da Principato. Il primo, basato sui 388 mila euro della Tasi, prevedeva la messa in sicurezza della piazza: “Sostituzione di quello scellerato parquet realizzato nel 2000 durante la sindacatura Providenti con pietra lavica. Messa in sicurezza della pensilina perché dall’alto crollano pannelli pesantissimi, il pericolo c’è. Dismissione di quei controsoffitti in acciaio e rifacimento delle parti ammalorate di quel gran barbecue che si trova al centro della piazza”.  A questo primo progetto, ha continuato a spiegare Principato, se n’è aggiunto un secondo chiesto sempre dal dirigente Amato su input dell’assessore De Cola. Progetto che prevede la riqualificazione anche delle strade perimetrali della piazza per una pedonalizzazione irreversibile dell’intera area, costo 688 mila euro. Quella stessa cifra che il consiglio voleva inizialmente destinare a piazza Cairoli ma che l’amministrazione aveva chiesto di dimezzare. Paradossi che però oggi lasciano il tempo che trovano perché l’importante è intanto recuperare i soldi. “Siamo in attesa, aspettiamo di sapere quale progetto andrà in appalto” ha detto Principato, anche se poche settimane fa De Cola spiegava che è stata avviata una discussione con l’Ordine degli architetti per studiare le migliori soluzioni architettoniche per piazza Cairoli.

Peppuccio Santalco alla fine ha ampliato il suo discorso sul lavoro di questi tre anni del consiglio: “Purtroppo spesso è passato sottotraccia senza dare il giusto merito al consiglio che fin dal 2013 ha messo in campo atti finanziari con cui l’amministrazione ha potuto governare. Per noi del centro destra piazza Cairoli significa tornare alla vecchia agorà, punto di riferimento della cultura cittadina. Partire da lì per dare il segno di ciò che vogliamo per la città. L’atteggiamento superficiale, l’incapacità gestionale finanziaria dell’amministrazione ha vanificato in parte lo sforzo che il consiglio ha compiuto. Adesso guardiamo avanti e chiediamo l’approvazione urgente del consuntivo 2015, l’approvazione del previsionale 2016, la rimodulazione del piano di riequilibrio. Fatti questi tre passi questo consiglio avrà compiuto la sua missione. Sfidiamo l’assessore Eller che deve passare dai comuicati agli atteggiamenti concreti. Lo chiediamo come forza politica responsabile. Chiediamo di votare un bilancio preventivo politico, un 2016 in cui ci siano le somme per piazza Cairoli. E poi vogliamo entrare nel merito dei temi fondamentali in questo momento sui tavoli istituzionali: Patto per Falce, Piau, Variante salvaguardia, Porto di Tremestieri, Città Metropolitana. Accorinti tenga in debito conto il consiglio comunale di Messina, siamo forza di maggioranza, insieme ai Comuni vogliamo esprimere il nostro parre. Guai se sindaco e Signorino pensano di tracciare la strategia di sviluppo della città senza ascoltarci. Li aspettiamo al varco”. Santalco oggi stesso ha anche incontrato il sindaco e l’assessore Pino per discutere del progetto dei 25 alloggi sul lato monte di via Taormina e sullo stallo che si è creato tra Iacp e Comune. L’amministrazione si è impegnata a scrivere una lettera all’Iacp per sollecitare l’aggiornamento dei prezzi del progetto in modo da poterlo inviare a Palermo e ottenere il relativo finanziamento.

Francesca Stornante