I consiglieri comunali Giuseppe Santalco, Paolo David e Francesco Pagano scrivono al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed al dipartimento ed all’assessorato regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità. Si aspetta 1 milione e 133mila euro per poter sottoscrivere il contratto di appalto e pervenire alla definizione del progetto esecutivo
Il finanziamento, 40 milioni di euro, è del 2012, nell’ambito della delibera Cipe numero 60. Prevede, nel contesto dell’accordo di programma quadro per la depurazione delle acque reflue, la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione a Tono, a servizio della zona nord di Messina. I fondi sono giunti in conseguenza dello stato di infrazione comunitaria in cui si trovano Comune e Regione, visto che circa 70mila abitanti non utilizzano un impianto di depurazione a norma.

Come sempre, però, la burocrazia rallenta tutto. E così l’11 aprile 2013 il Comune di Messina ha approvato il bando ed il disciplinare per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva conseguente alla procedura di appalto integrato. Successivamente è stato affidato l’incarico di progettazione ed è stato nominato il responsabile unico del procedimento.

Da allora non si è mossa foglia. Nel mese di settembre, il Comune ha più volte sollecitato il Dipartimento regionale all’Energia ed ai Servizi di pubblica utilità, ma senza alcun esito. La procedura di gara è stata avviata ma serve il decreto di finanziamento da 1 milione e 133mila euro per poter sottoscrivere il contratto di appalto e pervenire  alla definizione del progetto esecutivo.

I consiglieri comunali Giuseppe Santalco, Paolo David e Francesco Pagano hanno quindi scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per chiedere di sbloccare urgentemente il decreto di finanziamento “nella considerazione del grave stato di disagio in cui si trovano oltre 70 mila cittadini messinesi, rilevato lo stato di infrazione comunitaria che incombe pesantemente sia sulla Regione Siciliana che sul Comune di Messina”.